2023 Outlook per il settore del gioco pubblico: Previsioni di mercato
I risultati del 2022: +123% rispetto al 2019
Chiusura positiva dell’anno per il mercato italiano del gioco pubblico, che finalmente sta riprendendo quota anche nella sua versione terrestre. La previsione per il 2023 è, infatti, quella di un riequilibrio fra i due comparti, con una riabilitazione dei canali retail agevolata dalle strategie omnichannel che i diversi operatori hanno manifestato voler mettere in piedi.
Intanto, nel 2022 la raccolta dei casinò online si è attestata attorno ai 52 Miliardi di euro: una crescita sensibile rispetto al 2021, quando era stata di 47,52 Miliardi, ma anche rispetto all’epoca pre-pandemica. Rispetto al 2019 la crescita è pari al 123,18%, un delta che connota una escalation decisamente importante.
Un anno importante, quindi per il gioco pubblico italiano, che si è chiuso con il botto grazie ai dati di dicembre. In questo mese si è verificata una crescita ancora superiore, configurabile in 600 milioni di euro in più rispetto al precedente (5.378.006.979 contro i 4.644.545.464).
Un boom che ha permesso una chiusura d’esercizio in crescita del 13%, lanciando prospettive ottimistiche per l’anno appena cominciato, capeggiato dal gruppo GBO - che opera nel nostro Paese tramite Goldbet e Lottomatica - con il 12,42%, seguito da Sisal (9,3%), Snaitech (9,28%), Pokerstars (7,79%) ed Eurobet (5,82%).
Snaitech, nel 2022 i risultati economici migliori di sempre
Proprio l’AD Schiavolin di Snaitech tira le somme di questo 2022 appena chiuso, che ha segnato i risultati economici migliori di sempre nella storia della società.
L’azienda si sta impegnando in politiche sostenibili e in favore delle fasce più deboli, iniziative che hanno caratterizzato il 2022 sotto un altro punto di vista, che contribuisce alla valorizzazione dell’impresa e delle strutture aziendali.
Schiavolin ricorda, in particolare, un progetto inerente all’ippodromo di Milano che prevede la realizzazione di nuove piste, una nuova tribuna e nuovi percorsi a ostacoli, nell’ottica di rilanciare un luogo di aggregazione storico. Attività fondamentali legate allo storico binomio Snai-cavallo, che l’impresa ha chiaramente intenzione di riportare in auge.
Playtech primo fornitore di slot online nel mercato italiano
Buone notizie anche per i migliori software house dei casinò online. Agipronews riporta come l’israeliana Playtech sia stata consacrata come la prima software house nel mercato italiano per la fornitura di slot machine online. La società, quotata alla Borsa di Londra, vanta una lunga presenza nel mercato regolamentato del nostro Paese, fino dai tempi del lancio del poker online: i dati di novembre attestano come controllasse una quota di mercato pari al 15%.
Seguono, nella classifica, l’altrettanto celebre Pragmatic Play e NetEnt, che si mantiene stabile rispetto ai precedenti risultati, appena prima di Play’n Go che occupa una fetta di mercato del 6%. In leggera discesa Novomatic, superata da Games Global del gruppo Microgaming. Buoni risultati iniziano a vedersi anche per 888 che da qualche anno ha iniziato a produrre giochi distribuiti sulla omonima piattaforma 888Casino e che ha fatto ingresso nella top 20.
Le speranze delle associazioni di settore
Il bilancio è, insomma, decisamente positivo per operatori e produttori. Meno in linea con questo quadro roseo è il parere delle federazioni del comparto, che hanno visto nel 2022 un anno di incertezze.
Sono molte, infatti, le aziende della filiera ancora alle prese con il recupero delle gravi perdite subìte nel periodo pandemico, quando le chiusure imposte dal governo hanno bloccato i punti retail per buona parte del biennio 2020-2021.
Una ripresa tutt’altro che semplice, soprattutto alla luce dei nuovi problemi di carattere internazionale, come l’inflazione e i rincari, nonché il confitto in Ucraina.
Gennaro Parlati, presidente di Sistema Gioco Italia, confida che il 2022 possa essere un anno “ponte”, che conduca a un 2023 in cui finalmente troverà posto una riforma del settore. Annosa questione che da anni riveste il ruolo di protagonista nell’economia italiana del gioco d’azzardo, ma alla quale ancora nessun governo ha messo mano. O meglio, la Legge Delega è stata ultimata dal Sottosegretario al MEF del Governo Draghi Federico Freni, ma non è mai approdata al tavolo del Consiglio dei Ministri a causa della sfortunata coincidenza con la crisi di governo che ha poi condotto alle elezioni anticipate.
La speranza è quindi interamente riposta nell’attuale Governo Meloni: sono in molti ad aspettarsi una manovra risolutiva che affronti il tema dell’omogeneità territoriale e introduca una normativa forte, in grado di affrontare le sfide future.
Parlati auspica in una riforma complessiva del gioco, che promuova l’attività lecita anche rimettendo mano alle diverse legiferazioni locali che, a causa della loro frammentarietà, ingenerano confusione e lasciano troppo spazio alla proliferazione dell’offerta illegale.
Concorda sul punto anche ACADI, che rinviene nell’illegalità il nemico comune di utenti, istituzioni e operatori, sostenendo sia imprescindibile un riordino che metta equilibrio fra punti specializzati e generalisti che sblocchi il meccanismo ormai inceppato della questione territoriale.
A parlare è il presidente Geronimo Cardia, che rammenta i problemi verificatisi a livello regionale e non ancora risolti: come quello nel Lazio che ad agosto ha rimandato l’introduzione della retroattività del distanziometro, una situazione che a breve dovrà anche essere affrontata dalle Marche, o come i contenziosi sulle province di Trento e Bolzano.
L’auspicio per il 2023 è che si giunga dunque al tanto atteso riordino del comparto, improntato alla collaborazione fra tutti gli stakeholder di settore e alla garanzia di un gioco pubblico sicuro e unito nella lotta contro illegalità e patologie.