Da incasso per lo Stato a deficit per le aziende del settore

gioco pubblico italiano in crisi Sabato 12 febbraio 2022

Nel 2021 numerose aziende hanno registrato un netto calo del fatturato e costrette a chiudere nonostante il grande successo del gioco del Lotto ed i numeri sempre crescenti di introiti versati nelle casse dello Stato.

L’anno a cavallo tra il 2020 ed il 2021 ha portato con sé numerosi cambiamenti in tutti i mercati di tutti i Paesi, riscrivendo le abitudini e la quotidianità dei cittadini.

Se i videogame, a causa delle restrizioni attuate alla vita di tutti i giorni, hanno subito un’incredibile ascesa, gli scorsi 12 mesi sono stati terribili per il gioco pubblico italiano, il quale ha subito una flessione da record.

Solo per sciorinare alcuni dati divulgati da un recente report Istat, le società del settore hanno registrato:

  • un fatturato in calo del 58%
  • prestiti per la riconversione dell’attività per il 48%

Al contempo, hanno fatto registrare un ammontare di più di 10 Miliardi di euro di incassi nelle casse dello Stato.

Cresono le entrate per lo Stato ma chiudono le aziende

Nonostante la crisi, lo stesso settore assicura comunque grandi entrate per lo Stato, che derivano soprattutto dal sempre amato gioco del Lotto, con 11,7 Miliardi di euro versati nelle casse dell’Erario nel 2021; dal prelievo sugli apparecchi e le altre attività; dall'imposta unica sui giochi di abilità e sui concorsi a pronostici; dal versamento delle somme da parte dei concessionari di gioco e dai canoni di concessione. Il tutto unito alla vendita dei biglietti delle Lotterie nazionali ad estrazione istantanea e del bingo, che sono passati da 8,1 a 12,9 Miliardi, registrando un incremento del +59,2% in 12 mesi, prima della chiusura momentanea della rete fisica.

2.5 Miliardi di euro è invece il contributo che i casinò online italiani hanno fornito all’Erario nel 2021, un dato che ha permesso al settore digitale di tenere botta grazie anche ai grandi exploit in termini di popolarità registrati da alcuni operatori di gioco come StarVegas e 888 Casino che hanno superato la barriera del Milione di utenti unici mensili.

Se per lo Stato il mercato resta più che redditizio, non si può dire lo stesso per le aziende operanti nel settore: su un campione di 90.461 imprese rappresentative di un universo di circa 970 mila unità con almeno tre dipendenti ognuna, il 3,1% ha dichiarato di aver chiuso e di questi l’1,2% non prevede una riapertura.

Le quote maggiori di imprese chiuse ossia 6 mila, riguardano i settori sportivi, ricreativi e di divertimento, pari al 26,6%. Per l’Istat le prospettive sono in netto miglioramento: solo il 3% delle aziende sono gravemente a rischio chiusura, segnalando un calo di fatturato per i settori delle case da gioco pari al 58%, le attività sportive e di divertimento per il 39%, insieme al settore cinematografico e musicale al 35,5%.

Dato comunque allarmante, tuttavia, è che a chiedere prestiti per la riconversione dell’attività sono in prevalenza proprio le imprese dei settori di ristorazione al 43%, con lotterie e case da gioco al 47,5%. La motivazione principale però, è dovuta alla grande crisi economica che sta vivendo l’Italia ed il mondo intero.

A differenza di quanto dicano vecchi adagi, in tempi difficili si rinuncia alle attività d’intrattenimento evitando spese secondarie ed anche il settore del gioco pubblico ne risente con una flessione quasi naturale. La stessa però, in ottica di un futuro già non troppo lontano, è già pronta a rilanciarsi godendo di una nuova giovinezza, quella della ripresa economica e della voglia di svago, lontano da tutti i problemi vissuti in questi anni.